Lavorare nel settore della ristorazione: lo stage non basta senza un’adeguata formazione

Troppo spesso, chi aspira a lavorare nel settore della ristorazione ha l’errata convinzione che il talento e la passione, uniti a un periodo di stage, possano compensare la mancanza di un’adeguata preparazione teorico/pratica. L’esperienza sul campo è fondamentale per affinare le proprie capacità e competenze, ma non può prescindere da una formazione approfondita e completa, attenta all’innovazione e in linea con gli standard qualitativi che oggi il mercato richiede. Stage e formazione non possono essere considerati sinonimi! Sostituire l’apprendimento in aula con un periodo anche lungo di stage, pertanto, può risultare pericoloso e controproducente. 

Lo stage è, di certo, il degno coronamento di un iter formativo, ma non può essere il punto di partenza. Per diventare uno chef o un pasticciere con reali prospettive di carriera, oltre alla creatività, all’abilità e a una reale attitudine, bisogna avere un’approfondita conoscenza delle materie prime, delle diverse tecniche di preparazione e cottura, dei principi di conservazione e sicurezza alimentare. Requisiti indispensabili, in un settore estremamente competitivo e in costante evoluzione.

 

Il miraggio di un facile inserimento lavorativo

La carenza di personale qualificato e la necessità, da parte dei ristoratori, di acquisire rapidamente nuove risorse, fa sì che molte scuole di cucina deleghino la formazione quasi esclusivamente allo stage. Questo si rivela inevitabilmente un errore, che penalizza l’allievo e l’azienda ospitante. 

Senza un’adeguata formazione teorico/pratica gli studenti si trovano impreparati, privi di una guida, incapaci di inserirsi nei ritmi serrati di una brigata di cucina o di un laboratorio artigianale. Oltre a non rappresentare un valore aggiunto per la struttura ospitante, gli aspiranti professionisti non hanno la possibilità di apprendere e di perfezionare le proprie abilità. L’attenzione che un docente può riservare all’allievo in aula, infatti, non può essere lontanamente paragonabile alle dinamiche di uno stage, durante il quale il responsabile del servizio è completamente assorbito dalla responsabilità di gestire il suo team.

 

I corsi professionali di Tavola con lo Chef: una base solida per costruire il proprio futuro 

I corsi professionali di A Tavola con lo Chef prevedono un significativo monte ore di lezioni teorico/pratiche in aule e laboratori attrezzati, con docenti di primo livello. Professionisti della ristorazione, che seguono gli allievi in ogni fase del percorso formativo, seguendo la loro crescita umana e professionale.

La scuola, da oltre trent’anni nel settore, è autorizzata dal 2017 dalla Regione Lazio a svolgere corsi di cucina, pasticceria, pizzeria e panificazione legalmente riconosciuti, completi di stage curriculare e rilascio di qualifica professionaleLa struttura di questi particolari corsi, che prevedono tante ore di formazione in aula più lo stage, è la dimostrazione che la scelta da sempre operata dalla scuola è quella corretta. Le capacità acquisite in aula e durante lo stage curriculare riducono notevolmente i tempi di inserimento lavorativo, poiché gli allievi sono già in possesso delle indispensabili conoscenze teoriche e di un’adeguata preparazione pratica. Grazie alla consolidata rete di contatti maturati dalla scuola, gli alunni possono confrontarsi con potenziali datori di lavoro, che riconoscono in loro una formazione di prim’ordine, conforme ai nuovi trend della ristorazione. 

 

Finalmente il BONUS CHEF diventa realtà!

 

Il 25 luglio scorso, presso la sala stampa della Camera dei deputati è stato presentato il decreto attuativo per il c.d. Bonus Chef, frutto della collaborazione tra la vicepresidente della Commissione Agricoltura On. Maria Spena e la Federazione Italiana Cuochi. Alla presentazione erano presenti la FIC, nella persona dello chef Alessandro Circiello, e la nostra amministratrice, dott.ssa Fiorella D’Agnano. 

La misura presentata risulta essere uno strumento fondamentale in questo periodo; prevede un credito d’imposta del 40% fino a un massimo di € 6.000 per i professionisti della ristorazione, dipendenti o autonomi, che intendono partecipare a corsi di formazione e aggiornamento professionale. «Il bonus permetterà ai cuochi di operare maggiori investimenti, anche in formazione», ha sottolineato l’On. Spena nel corso della conferenza stampa. «Questo significa che migliorerà l’offerta, assicurando inoltre maggiore sicurezza alimentare e riducendo l’impatto ambientale». 

Parte fondamentale dell’offerta formativa della nostra scuola è quella rivolta ai professionisti della ristorazione che desiderano riqualificarsi, adeguare le proprie competenze ai nuovi standard di eccellenza e risultare più competitivi sul mercato. Le masterclass, proposte regolarmente, consentono ai professionisti un confronto tra colleghi, un aggiornamento su determinati argomenti, la scoperta di nuove tecnologie e nuovi approcci alla materia prima.

 

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