Sfide e opportunità per i pasticceri del futuro: intervista a Giuseppe Amato

Quello di Giuseppe Amato è un nome che non necessita di presentazioni: insignito del titolo di miglior pastry chef al mondo nel 2021 dall’Association Les Grandes Tables du Monde, è da tempo docente della scuola di cucina A Tavola con lo Chef, dove condivide il suo talento e la sua esperienza con le nuove generazioni.

La sua carriera nella scuola nasce da una felice scoperta della direttrice Maria Teresa Meloni, che lo ha notato anni fa mentre era all’opera e apprezzato sin da subito le qualità.

Dedizione, maestria e creatività gli hanno consentito di raggiungere il successo internazionale e diventare una fonte d’ispirazione per tutti gli studenti e aspiranti pasticceri.

Chi meglio di lui può, dunque, condividere consigli e suggerimenti preziosi per i futuri talenti che desiderano seguire le sue orme e che si trovano di fronte alla scelta del percorso formativo più adatto alle loro esigenze. A Giuseppe Amato abbiamo chiesto anche di fare un’analisi del contesto attuale del settore della pasticceria, esaminando le sfide e le problematiche che si incontrano nel percorrere la professione di pasticcere e fornendo alcuni spunti per superare tali difficoltà.

 

In qualità di professionista e docente presso la scuola di cucina A Tavola con lo Chef, come valuti la ripartenza del settore dolciario e quali opportunità vedi per i nuovi talenti che desiderano addentrarsi in questo campo?

La mia valutazione non può essere che positiva. In questo momento il settore della pasticceria offre numerose opportunità poiché siamo in una fase di rilancio dopo un periodo difficile, che corrisponde ad una grande offerta di lavoro. È possibile oggi trovare uno spazio per sperimentare diversi ambiti della professione poiché esistono innumerevoli possibilità di crescita e sviluppo professionale nei laboratori, nella pasticceria legata alla ristorazione e in altri settori correlati.

 

Secondo la tua esperienza e conoscenza del settore, quali sono le principali sfide che i pasticceri devono affrontare oggi, considerando la crescente richiesta di prodotti di alta qualità, e come la formazione può contribuire a superarle?

Le sfide che i pasticceri sono chiamati ad affrontare non sono cambiate nel tempo e continuano a richiedere qualità essenziali per eccellere in questa professione. Tra queste, la dedizione al mestiere, la passione e la gestione del tempo, tutti aspetti cruciali per raggiungere il successo nel campo della pasticceria.

Oggi, però, aggiungerei che è indispensabile porre una maggiore attenzione sulla qualità. I clienti sono sempre più attenti e in grado di distinguere un prodotto di alta qualità da uno di qualità inferiore. Pertanto, per noi pasticceri e formatori è essenziale offrire prodotti all’altezza e trasmettere queste competenze nelle scuole e nei corsi di formazione.

In questo senso, la formazione gioca un ruolo essenziale nell’insegnare ai futuri pasticceri a riconoscere e lavorare con ingrediente di alta qualità, partendo dalla selezione delle materie prime. Per poter offrire prodotti eccellenti, è necessario conoscerle e padroneggiarle, nonché acquisire le abilità manuali necessarie per lavorarle senza comprometterne la qualità.

 

Qual è il consiglio che Giuseppe Amato si sente di dare agli aspiranti pasticceri che desiderano intraprendere un percorso formativo presso A Tavola con lo Chef, in termini di competenze e conoscenze che dovrebbero acquisire per avere successo nella professione, affrontare le sfide del mercato attuale e soddisfare la crescente domanda di competenze specializzate nel settore della pasticceria?

A Tavola con lo Chef si distingue dalle altre scuole sicuramente grazie al suo corpo docente altamente qualificato, composto da professionisti che non insegnano soltanto, ma lavorano costantemente nel settore e condividono con gli studenti esperienze vecchie e nuove. L’approccio pratico e l’attenzione alle specificità di ciascuno di loro permettono agli studenti di apprendere da diverse prospettive e sviluppare competenze specializzate. Per ottenere il massimo da questa esperienza formativa, gli aspiranti pasticceri devono “rubare con gli occhi”, osservando tecniche e approcci alla professione di ognuno dei docenti.

La scuola di A Tavola con lo Chef si distingue dalle altre scuole perché offre un vantaggio significativo: tante ore di lezioni pratiche in aula con docenti che si dedicano interamente agli allievi. Non sono affatto d’accordo con coloro che ritengono che l’apprendimento sul campo sia sufficiente per acquisire tutte le competenze necessarie. Nella realtà i professionisti non dispongono del tempo sufficiente per insegnare e seguire gli studenti in maniera attenta e approfondita, e questo può comportare una formazione incompleta o superficiale, che non sempre risponde alle esigenze del mercato del lavoro.

 

Per coloro che sono interessati a diventare pasticceri, come la scuola A Tavola con lo Chef può supportarli nel raggiungimento dei loro obiettivi professionali?

Nella scuola di A Tavola con lo Chef, gli studenti possono contare su un tutor che li aiuta a focalizzare i propri obiettivi e li sostiene anche dopo il completamento del corso, che sia per la ricerca di lavoro, l’apertura di una propria attività o un’esperienza all’estero. Le relazioni che la scuola ha sviluppato nel corso degli anni sono alla base delle offerte che il tutor mette a disposizione degli studenti. Questo ventaglio di possibilità comprende vecchi e nuovi rapporti, che combinati con un costante confronto one-to-one con ogni alunno dei corsi professionali, diventa fondamentale per permettere agli studenti di definire compiutamente il proprio avvenire.

 

Vuoi venire a conoscere Giuseppe Amato?

Ti aspettiamo all’OPEN DAY! L’appuntamento è per mercoledì 5 luglio alle ore 18.00.

Avrai l’opportunità di conoscere i docenti dei nostri corsi professionali, l’offerta formativa dei singoli corsi e visitare la scuola.

Per partecipare si richiede la prenotazione: scrivici qui.

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